Pablo Solari: l'artista famoso in tutto il mondo, di origini lucchesi, Anna Lisa Del Carlo, Lucca News, 2016
Siamo partiti dall’Argentina e in particolare da Buenos Aires dove milioni di famiglie italiane emigrarono alla fine dell’Ottocento, per arrivare a parlare dei tanti lucchesi che proprio in quella città e nelle province limitrofe si stabilirono, e dove in molti casi i discendenti vivono tutt’oggi. Tra questi possiamo vantare celebrità che si sono distinte nell'arte, nel teatro, nella letteratura, nell'industria e che ci fa piacere ricordare.

Ne sa qualcosa l’attuale Presidente dell’Associazione Lucchesi nel Mondo, Ilaria Del Bianco, che proprio parlando di personaggi illustri in Argentina, ci ha indicato il pittore Pablo Solari, un artista unico, che si dice lontano da una città alla quale sente però di appartenere e dove un domani - confessa - potrebbe venire a vivere.

Noi lo abbiamo contattato e con lui abbiamo parlato di pittura, ma anche di Lucca e di tradizioni tutte made in Lucca!

Pablo, Lei è nato in Argentina, ma i suoi genitori erano lucchesi. Oltre alla lingua, cosa le hanno trasmesso della nostra cultura italiana?

Sono nato a Buenos Aires, il 13 Aprile 1953, da genitori e nonni originari di Massarosa.
La famiglia di mia madre e quella di mio padre arrivarono in Argentina nel 1930 e fu proprio grazie ai miei nonni materni, che amavano ricevere la domenica tutti i compaesani di Massarosa a Buenos Aires, che nel 1950 i miei genitori si conobbero.
Mia nonna mi parlava sempre in italiano, pur conoscendo lo spagnolo, per non perdere la tradizione. In casa vivevamo “all’italiana” e grazie a questi insegnamenti oggi so cucinare tutti i piatti tipici lucchesi, canto le vecchie canzoni italiane e ho un bel bagaglio di racconti e storie che mi sono state tramandate dai paesani di Massarosa che ho potuto conoscere.
E’ grazie a questo tipo di educazione ricevuta, che arrivando in Italia la mia prima volta è stato come se quei posti raccontati li avessi sempre conosciuti e vissuti. Le tradizioni del Volto Santo e di Santa Gemma; i personaggi come Puccini.. tutto è ricordo che applico oggi alla mia pittura.

Ho letto che dopo aver seguito una scuola d’arte per ragazzi nella sua città ha continuato a formarsi da autodidatta, studiando però i classici italiani. Quali sono gli elementi principali che caratterizzano la sua pittura?

Ho cominciato a dipingere all'età di 4 anni, ho poi seguito una scuola d'arte per bambini, fino all'età di tredici anni. A quell'età dipingevo opere classiche. Ricordo che mentre dipingevo “La lattaia" di Vermeer, l'insegnante ha preso la spatola e ha corretto parte del mio dipinto; io non ero d'accordo, così mi sono alzato e me ne sono andato via. Da quel momento, ho deciso che non avrei copiato più i dipinti degli altri e oggi tutte le opere che creo sono unicamente frutto della mia immaginazione.

Ho imparato guardando le opere dei classici e prendendo da ognuno ciò che mi serviva: da Giotto la composizione, da Michelangelo la libertà cromatica, da Caravaggio l’arte di dipingere i vestiti, da Raffaello la delicatezza della pennellata, dal Beato Angelico la libertà nel colore e con Van Gogh mi sono innamorato del giallo...

Come definisce il suo stile?
"Realismo interiore". Dipingo l’aspetto interiore dei personaggi; cerco di interpretarne emozioni, aspetti del carattere e lo stato d’animo. Ecco che così nascono i tratti e le espressioni.
Spero che l’osservatore di ogni mio dipinto colga quell’interiorità che ogni personaggio manifesta.
Le mie opere nascono da una tela bianca dove senza schizzi e abbozzi inizio a dipanare le mie immagini mentali, il senso che è nella mia mente, prendendomi cura di tre elementi chiave: integrità, chiarezza e armonia.

In una mostra d’arte, tra mille dipinti esposti, riconoscerei sicuramente il suo. Com’è arrivato a definire così bene il suo stile?
Questo me lo dicono in tanti. Riconoscono un mio quadro anche senza vedere la firma. È capitato spesso di aver consegnato un quadro senza firma e sentirmi dire: "A cosa serve la firma se tutti riconoscono che è un Solari!". “Com’è venuto fuori il mio stile? Non ho seguito regole, ma ho trasposto la mia anima sulla tela”.
Oggi la mia pittura è apprezzata in molti Paesi e il mio “Realismo interiore” è studiato nelle scuole d’arte in giro per il mondo.

I temi e i caratteri principali della sua pittura?
I temi che amo dipingere li prendo dalla realtà, da quello che mi colpisce.. ad esempio camminando per strada. Gli elementi che risaltano sono le mani e gli occhi.

Ha mai visitato la città di Lucca?
Sono stato in Italia tre volte: nel 1992, 1999 e nel 2014 e in queste tre occasioni ho visitato Lucca.
Sono un Lucchese nato in Argentina.Lucca è il mio posto nel mondo e so che un giorno vivrò lì. A Lucca ho le mie radici e da lì arriva il mio modo di essere, l’amore per l’arte che mi hanno trasmesso fin da bambino; ma anche i miei ricordi, la cucina, i personaggi, la musica… e di questo sono orgoglioso.

Se dovesse regalarci una “scena” quotidiana lucchese?
Amo la città con le sue mura, le strade e i vicoli, la cattedrale, i ristoranti e le altre bellezze. Amo anche Massarosa, i luoghi che ho conosciuto nei racconti di mia nonna e i miei genitori, e che poi ho amato e vissuto. Luoghi che sono meravigliosi, ma lo sono ancor di più gli abitanti con il loro modo di essere, lo stesso dei miei genitori.

Nel mio dipinto lascerei spazio a quei posti che conosco come sfondo, ma in evidenza metterei soprattutto le persone nel loro quotidiano. Unirei tutte le loro attività in un’unica scena rappresentativa del mio orgoglio di essere di Lucca.

Anna Lisa Del Carlo
Ringrazio per la traduzione la gentile Veronica De Simone